Voci di Donne: libri, relazioni e trasformazioni

Ogni voce di donna custodisce una storia, un punto di vista, una possibilità di trasformazione. Con questo spirito torna a Siracusa “Voci di Donne”, la rassegna letteraria ideata e curata da Sampognaro & Pupi Edizioni in collaborazione con l’Ortea Palace Autograph Collection, in programma dal 27 settembre al 12 dicembre.
Dietro l’iniziativa, l’impegno culturale di Daniela Tralongo, editrice e promotrice letteraria, che con la sua casa editrice ha costruito negli anni un percorso di valorizzazione delle voci femminili e dei nuovi linguaggi narrativi.
Un ciclo di incontri letterari aperti al pubblico, che fino a dicembre trasformerà la hall dello storico palazzo, un tempo sede dell’Ufficio Postale centrale, in un luogo di dialogo e partecipazione.
“La rassegna Voci di donne nasce dalla collaborazione della casa editrice Sampognaro & Pupi e l’albergo Ortea Palace Autograph Collection – spiega l’editrice Tralongo – che sin da subito ha manifestato una grande sensibilità nel voler sostenere attività al proprio interno per mantenere vivo il legame tra la città e l’edificio. L’idea di ospitare dei momenti in cui i libri erano protagonisti è stata, infatti, un’occasione per fare della hall dell’albergo una vera e propria agorà moderna”.
Giunta alla terza edizione, la rassegna nasce nel 2023 in concomitanza con una mostra d’arte interamente dedicata ad artiste donne. L’attenzione e l’interesse suscitati da quell’esperienza hanno spinto l’editrice a proseguire lungo la stessa direzione: dare voce alle scrittrici come strumento per indagare l’universo femminile in tutte le sue sfumature.
“Che siano autrici del passato o contemporanee, ognuna di loro consegna storie che aprono finestre sull’universo femminile, universo che nella storia è stato spesso sommerso e taciuto. Da qui la volontà di farci guidare da storie scritte da donne per interrogarci su alcuni temi, su alcune scelte e su stili di vita che riguardano tutti noi”, racconta Tralongo.
L’edizione di quest’anno si è aperta il 27 settembre con Donne di tipo 1 di Roberta Casasole, un romanzo di resistenza e identità; è proseguita il 10 ottobre con Mille donne prima di noi di Asha Thanki, viaggio nella memoria e nella genealogia del femminile.
Il 25 ottobre sarà la volta di Il piccolo hotel dei miracoli di Akio Shibata e Koto Takimori, delicata incursione nella narrativa giapponese contemporanea.
A novembre il programma entra nel cuore di due capisaldi: Un cappello pieno di ciliege di Oriana Fallaci (7 novembre) e Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood (22 novembre), opere che indagano la condizione della donna tra storia, potere e distopia.
Chiude il ciclo, il 12 dicembre, Denti bianchi di Zadie Smith, brillante ritratto di una Londra multietnica e delle identità in trasformazione.
“Ogni edizione ha un fil rouge che presiede alle scelte dei libri selezionati – spiega Tralongo – e l’edizione che ci accompagnerà fino a dicembre ha come tema la “trasformazione”, in termini di prospettive, di narrazione, di contaminazioni.
“La casa editrice Sampognaro & Pupi – prosegue – vuole portare avanti l’idea dei libri come strumenti per non perdere la nostra umanità più autentica, perché ci sono parole e ci sono storie che possono aiutarci a riconnetterci con le parti di noi stessi che spesso possiamo dimenticare. In alcuni casi sono conforto, in altri sono stimolo, questo è il senso del motto “Arricogghiti i pupi”: raccogli ciò che ti appartiene, e, a volte, questo significa anche prendersi del tempo, dello spazio per sé. I libri ti aiutano a farlo.
In linea con questo spirito, quest’anno l’iniziativa introduce anche una fidelity card dedicata ai partecipanti, per offrire piccoli vantaggi e incoraggiare gesti di attenzione verso sé stessi e la lettura.
Ogni incontro è pensato come un salotto letterario conviviale, dove tra un tè o un bicchiere di vino, ci si accomoda per ascoltare, dialogare e condividere riflessioni.
“Ci piace pensare che ogni incontro sia un tempo sospeso, in cui il valore delle relazioni umane, dell’ascolto e della riflessione tornano al centro,” conclude Daniela Tralongo.
Così “Voci di Donne” si conferma non solo una rassegna letteraria, ma un piccolo laboratorio di comunità: un luogo dove la parola scritta si intreccia con la vita, e dove le storie diventano strumenti di consapevolezza e rinascita.
