Intervistiamo Andrea Marchese, batterista catanese che con le sue parole e performance musicali ci trasmette valori come il coraggio, la speranza e la voglia di andare avanti, nonostante tutto. Andrea Marchese è vivo per miracolo, dopo un violentissimo incidente stradale che anni fa lo ha paralizzato dal torace in giù. È un ragazzo la cui energia sprizza da tutti i pori.
Conosciamolo meglio.
Andrea, a che età hai iniziato ad occuparti di musica?
Grazie a mio padre e mio fratello da quando sono nato, ho ascoltato musica e mi sono sempre interessato al mondo musicale fino all’età di 13 anni, momento in cui ho deciso di iniziare seriamente a studiare batteria.
Cosa ti senti di consigliare alle persone che vivono la tua stessa situazione?
Consiglio di vivere la vita intensamente e godersi ogni singolo giorno e momento con leggerezza, dando priorità ai valori più importanti che questa ci riserva.
Dove o in cosa trovi la forza per avere sempre un atteggiamento positivo nei confronti della vita?
Provo ad essere positivo in tutte le circostanze e ogni situazione che mi trovo di fronte, cerco di vederla sotto tanti punti di vista, la guardo da tante angolazioni diverse. Scelgo sempre quella che mi fa stare sereno mentalmente, sorrido e vado avanti.
Andrea, ci spieghi come sei riuscito a suonare la batteria utilizzando esclusivamente gli arti superiori?
Dopo tanti esperimenti ho trovato la soluzione migliore per me posizionando la grancassa in verticale sulla sinistra accanto al rullante e due charleston (uno sempre chiuso e l’altro semi aperto), sulla destra sempre accanto al rullante. Queste le variazioni più importanti che mi permettono di portare il tempo senza troppe difficoltà, il resto dei tamburi e dei piatti in configurazione standard.
Dove ti esibisci solitamente? In Sicilia o anche fuori regione?
Quando suono con i miei due gruppi al momento rimango in Sicilia. Quando invece mi chiamano per delle dimostrazioni, mi sposto in tutta Italia.
