Etna, “Segnali da qui”: ad Acireale artisti in dialogo per un nuovo racconto visivo sull’urgenza globale di Pace

Sabato prossimo, in occasione della 21° Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (associazione dei musei d’arte contemporanea italiani), si svolgerà negli spazi del Consorzio Acque Santa Tecla, la mostra “Nel Divenire: identità tra vulcano e acqua”, aperta ininterrottamente dalle 16 alle 21. In programma un incontro fra artisti con il coordinamento e la curatela di Francesco Lucifora, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
Sabato 4 ottobre, in occasione della 21° Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (associazione dei musei d’arte contemporanea italiani), la mostra “Nel Divenire: identità tra vulcano e acqua” in corso ad Acireale, negli spazi del Consorzio Acque Santa Tecla, sarà aperta ininterrottamente dalle 16 alle 21.
Anche Basaltika, associazione culturale che ha organizzato la collettiva d’arte coinvolgendo sette artisti – Carmen Cardillo, Roberto Ghezzi, Giuseppe La Spada, Filippo La Vaccara, Giuseppe Livio, Maurizio Pometti e Samantha Torrisi – partecipa alla grande manifestazione annuale di AMACI alla quale aderiscono su tutto il territorio italiano 26 musei associati e oltre mille realtà pubbliche e private. Obiettivo dell’evento è quello di avvicinare l’arte contemporanea a un pubblico sempre più ampio e trasversale.
Per l’occasione, negli spazi straordinari del Consorzio Acque Santa Tecla è in programma un incontro fra un gruppo di artisti con il coordinamento e la curatela di Francesco Lucifora, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania. Si intitola “Segnali da qui”. Intenzioni fluide”, azione e produzione collettiva che vedrà in dialogo i fotografi Rosario Antoci e Carmen Cardillo, l’architetto Biagia Dolce, il videomaker Mirko Puliatti e la pittrice Samantha Torrisi. Ognuno chiamato a tradurre con la propria poetica e il proprio linguaggio artistico le domande di tutti noi davanti alla tragicità delle guerre, delle catastrofi e del dolore. Un’azione collettiva che, nei prossimi mesi, condurrà a un nuovo racconto visivo sull’urgenza – globale – di pace.
L’invito rivolto dal curatore Francesco Lucifora agli autori ha lo scopo di “raccogliere un contributo per costruire nuova conoscenza a partire da singole produzioni di senso, di pensiero e di forma”.
La mostra “Nel divenire” sarà visitabile fino al 26 ottobre, tutte le domeniche, dalle 18 alle 20. Sempre con ingresso gratuito.



LA MOSTRA
Sette gli artisti protagonisti del progetto, invitati a contribuire al dialogo con i luoghi, dove acqua e fuoco diventano elementi di ricerca e relazione con il sito: sono Carmen Cardillo, Roberto Ghezzi, Giuseppe La Spada, Filippo La Vaccara, Giuseppe Livio, Maurizio Pometti e Samantha Torrisi. Un’indagine cheabbinail linguaggio dell’arte contemporanea a quello della scienza per raccontare l’Etna e le sue molteplici identità: non solo il vulcano attivo, con le sue potenti eruzioni e i fenomeni esplosivi di fumo, cenere e lapilli; ma quella montagna percepita dalla comunità come “Grande Madre”, per la fertilità dei suoli e la ricchezza delle fonti d’acqua e delle sorgenti termali. Partecipano per la parte scientifica l’INGV (Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e l’Università di Catania – Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali).
GLI ARTISTI DI “NEL DIVENIRE: IDENTITA’ TRA VULCANO E ACQUA”
Carmen Cardillo con il progetto fotografico site specific “Corrispondenze” presenta un’opera in divenire, uno studio paziente sulle fonti d’archivio del consorzio, dal 1915 al 2025, da quando le voci dell’acqua si fecero più fioche e gli argini della memoria iniziarono a sgretolarsi;
Roberto Ghezzi artista visivo che spazia dalla fotografia alla pittura al video, con le sue 25 cianotipie create appositamente per questa mostra, riflette il pensiero che l’opera “pittorica” non è prodotta direttamente dal gesto dell’artista, bensì da quello della natura;
Giuseppe La Spada fotografo e regista, in “Aphar” trova il suo significato di ricerca, dove la stessa parola indica sia il significato di respiro che di cenere, inizio e allo stesso tempo fine e ancora inizio in un ciclo continuo. Una dimensione che è profondità e immensità, governata dal divenire. La pomice, pietra vulcanica leggera che al contatto con l’acqua diviene come culla della vita;
Filippo La Vaccara nei suoi dipinti di pura sintesi indaga il territorio del vulcano Etna, tra realtà e rappresentazione. Le immagini nascono dall’esperienza diretta, dal ricordo e dalla loro reinterpretazione nel suo studio di Milano. Le opere possiedono un dato di realismo, tanto da risultare credibili, ma in una prospettiva parallela, con la presenza di alcuni dettagli – e la conseguente omissione di altri – che rendono autonomo il quadro.
Giuseppe Livio presenta un’installazione di un’opera pittorica e scultorea in simbiosi con il luogo, la visione di un’Etna arcaica primordiale in cui tutto trova un senso nello spazio che lo accoglie. Etna ed il suo ventre generatore di vita nuova;
Maurizio Pometti nei suoi ritratti ad olio, restituisce allo spettatore il racconto delle anime che lo hanno vissuto e stratificato nel tempo;
Samantha Torrisi entra in contatto con la natura in divenire in “Waterfall”, un dipinto site specific, che sembra venire fuori dalla sua stessa superficie, un leggero strato di tela sottile che diventa materico, tangibile, umano e organico. Un’astrazione di elementi naturali che permangono nel tempo, ed integra per la prima volta un’installazione più complessa composta anche da fotografie e video che rispecchiano l’ambito di ricerca multimediale dell’artista, suggestioni intime che si integrano con lo spazio.
IL SITO E LA RIVIERA DEI LIMONI
Teatro del progetto “Nel divenire” sarà un luogo semisconosciuto e dal fascino antico. Si tratta dello stabilimento del Consorzio Acque Santa Tecla (via Pereto 7, Acireale), edificio realizzato più di un secolo fa, nel 1915 – come documentano i ritratti d’epoca del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena, da 110 anni ancora appesi alle pareti – su una pianura costiera che raccorda armonicamente al mare la spettacolare Timpa di Acireale: la stessa pianura che ha ispirato la felice definizione di Riviera dei Limoni di questo tratto di costa in cui la limonicoltura (fra cui il verdello da poco riconosciuto Limone dell’Etna IGP) ha potuto contare su inesauribili risorse idriche sotterranee e fertili suoli vulcanici alluvionali. Un legame, quello tra il vulcano Etna e l’acqua, che oltre a essere documentato dagli studiosi, affonda le radici nel mito, con la storia di Aci e della ninfa Galatea, e che ha fatto nei secoli di Acireale uno dei siti termali di origine vulcanica più apprezzati dai viaggiatori di tutto il mondo. Mentre la ricchezza di sorgenti d’acqua scaturite dall’Etna, irregimentate dagli arabi con l’ingegnoso sistema delle saje per abbeverare gli agrumeti, ne ha fatto uno dei comprensori agricoli e vivaistici più razionali e floridi di tutta la Sicilia.
CONSORZIO ACQUE SANTA TECLA, notizie storiche
Costituito con un atto notarile del 12 agosto del 1915, il Consorzio Acque Santa Tecla nasce in un’area a nord-est di Acireale su un’area pianeggiante, ai piedi della Timpa, caratterizzata da una falda idrica sotterranea alimentata dal bacino di accumulo dell’Etna. Obiettivo del Consorzio era quello di garantire la necessaria irrigazione agli oltre 700 ettari di agrumeti della zona di Acireale dedicati alla coltivazione dei limoni. La stazione di pompaggio di Santa Tecla è fornita di impianti meccanici di grande pregio storico che documentano l’evoluzione delle tecniche di estrazione delle acque irrigue dalle falde sotterranee. Le prime pompe, degli inizi del 1900, erano a vapore e venivano alimentate a carbone. A seguire venne installato un grande motore a olio combustibile che, per le sue dimensioni, venne chiamato “u muturi ranni” (il motore grande). Dagli anni 90 del secolo scorso è in funzione un sistema di pompe elettriche sommerse e fuori dal pozzo sotterraneo, a 4 metri di profondità e con un livello stabile di acqua proveniente dalla sommità dell’Etna. Attualmente il Consorzio opera dal 2016 in convenzione con Sogip srl, società partecipata dal Comune di Acireale, che si occupa della distribuzione dell’acqua nel territorio. Il presidente del Consorzio è Fabio D’Agata, speleologo.