Presentato il Catalogo della Mostra “Viaggiatori in Sicilia. Uomini di Scienza nel XIX secolo”

A conclusione del ciclo di conferenze organizzato dall’associazione culturale e turistica “Fabrica culturale. Uomo e natura”, tenutosi durante la settimana scorsa nel padiglione delle conferenze della Villa Belvedere, è stato il turno della presentazione al pubblico dei risultati della ricerca storico-bibliografica condotta dal prof. Mario Alberghina, già Presidente dell’Accademia Gioenia, sul passaggio in Sicilia di scienziati europei cultori di discipline bio-geo-naturalistiche nell’Ottocento.
Utilizzando immagini a colori è stata illustrata parte del Catalogo, di prossima pubblicazione, comprendente schede bio-bibliografiche di 134 scienziati europei (principalmente tedeschi, inglesi, francesi, austriaci, svizzeri, americani, russi) che, dalla fine del ‘700 all’inizio del ‘900, hanno trascorso periodi di studio, ricerca sul campo, collezionismo entomologico, botanico, biologico-marino, geologico, vulcanologico (Etna, Stromboli, isole Eolie), di misurazioni geodetiche e astronomiche.
Per la gran parte di costoro il lungo viaggio non fu di svago o di diletto, ma occasione per raccogliere senza parsimonia campioni di specie naturalistiche isolane (piante, insetti, uccelli, organismi marini e rocce), studiate in loco o conservate in massa per arricchire le collezioni di musei naturalistici, sedi accademiche, orti e giardini botanici, stazioni zoologiche di tutta Europa ed oltre.
Per pochi di questi uomini di scienza la Sicilia fu un Paradiso paesaggistico “conquistato”, ovvero un Paradiso “perduto” quando condizioni geo-politiche non erano molto favorevoli a ricerche scientifiche. Ma ogni esperienza di viaggio, talvolta conclusa in modo infelice, fu anche l’occasione per incontrare uomini di scienza locali a Catania, Messina, Palermo, professori che coltivavano le stesse discipline (i Gemmellaro, Maravigna, Aradas, Tornabene, Silvestri, Tineo, Todaro, Seguenza, etc.), anche se quegli incontri non furono portatori di collaborazioni di ricerca scientifica durature.
Nella Prefazione al Catalogo il prof. Alberghina ha sottolineato che nell’immaginario collettivo si pensa ad una Sicilia muta, ad un’isola disinteressata alla scienza e improduttiva, aliena al progresso tecnologico. A ben guardare questa è un’immagine imperfetta, non realistica. Negli studi storici e nelle cronache di quel periodo l’annotazione e il riscontro della presenza e permanenza degli scienziati viaggiatori-esploratori-raccoglitori-fotografi sono stati sacrificati o addirittura annullati a favore della cronaca dei viaggi di aristocratici, letterati, archeologi, poeti, artisti (von Riedesel, Houel, Brydone, Goethe, Vivant Denon, Berenson, etc.) che, per istruzione, curiosità o divertimento, si sono avvicendati nell’isola. Per i nostri scienziati europei nella maggior parte dei casi le loro visite sono state brevi, per qualcuno soltanto un passaggio turistico, ricognitivo od obbligato (Dolomieu, Prévost, Suess), per altri un soggiorno più duraturo, un “viaggio lungo” appunto (Rafinesque, Lefebvre, Philippi, Daubeny, Power, Lyell, Sartorius, Peters, Fouquè, Fol, etc.), di studio vero e proprio utile per esiti e resoconti in libri, articoli e pubblicazioni apparsi in autorevoli riviste internazionali di accademie e società scientifiche europee.
Quei viaggiatori hanno constatato che la Sicilia non era soltanto una presenza geografica al centro del Mediterraneo, archeologicamente ricca ma taciturna scientificamente. Per correggere l’immaginario comune di cui dicevamo sopra, occorre una manovra d’inversione o rettifica del pensiero corrente, aprire una questione, attraverso gli strumenti di diffusione del sapere storico come convegni, memorie, saggi, matrimoni, sul web.
Questo è stato l’auspicio dei “fabricanti”, componenti della Fabrica Culturale Uomo e Natura, curatori della Mostra che dal martedì 23 settembre a sabato 27 settembre è stata ospitata alla Villa Belvedere di Acireale, nei locali antistanti al salone delle conferenze della Villa Belvedere di Acireale.
