Spettacoli

“Tredici a tavola” con l’Associazione Proscenio e la regia di Andrea Giuffrida

Immaginate un cenone di Natale tra amici di alto lignaggio che si trasforma in un campo minato di equivoci e risate. “Tredici a tavola”, commedia brillante che prende amabilmente in giro i superstiziosi, è andata in scena al teatro Nuovo Sipario Blu con la regia di Andrea Giuffrida. Interpretati gli attori della compagnia amatoriale Associazione Proscenio APS, che con questa pièce ha concluso la prima stagione, Echi teatrali, con la promessa di un a presto arrivederci.
“Tredici a tavola” non è solo una divertente commedia ma un vero e proprio laboratorio di psicologia sociale, in quanto affronta temi universali come il matrimonio e l’amicizia, l’ipocrisia sociale e le maschere che indossiamo in pubblico.
I due protagonisti, Maddalena ed Antonio Villadier, formano una coppia apparentemente tranquilla. In realtà lei, interpretata da Silvana Lanza, ad ogni battuta svela un pezzetto di maschera sociale e si rivela una mogliettina pronta al tradimento; mentre lui, interpretato da Manuel Giunta, non è quello che sembra, cioè un ometto qualunque, ma è un terrorista cospiratore, con un passato in centro America che riemerge con l’arrivo di Dolores, interpretata dalla brava Margherita Malerba.
Le dinamiche tra i personaggi, le piccole tensioni, le idiosincrasie della padrona di casa, donna fieramente superstiziosa, hanno reso la scena vivace e autentica grazie all’interpretazione di Andrea Giuffrida nel ruolo del dottor Peloursat, Fabrizio Savoca nella parte di Federico, Sara Longo in quella di Veronica Chambon.
La riunione sociale, alla vigilia di Natale, nella aristocratica dimora dei Villadier, ha visto anche altri interpreti, cioè Angelo Calì nei panni di Giancarlo Chambon e, infine, Salvo Testa, nel ruolo di Dupaillon. Alla buona riuscita dello spettacolo hanno contribuito Chiara Compagnini aiuto regia, Angelo Pulvirenti scenografo, Salvo Testa assistente alle scenografie, Maria Rosa Iudica costumista, Riccardo Zappalà attrezzista e responsabile di palco, Margherita Malerba responsabile grafica e comunicazione, Antonio Giunta creatore e regista dei contenuti multimediali.
La gestualità informale degli attori e le loro battute giocose e colloquiali hanno reso attuale e coinvolgente la commedia. Più che al cerimoniale, al galateo, all’etichetta e all’eleganza formale dell’alta società parigina degli anni Cinquanta – ambientazione naturale di “Tredici a tavola”- ci si è trovati davanti a situazioni che rimandano a circostanze sociali più quotidiane ed anticonvenzionali. Ironizzando si può concludere che lo spettacolo è stato come un reality show ante litteram, con più humour e meno telecamere.

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