Sanità

IA e Sanità Pubblica: dal potenziale strategico all’applicazione pratica

Esplorare il ruolo dell’I.A. (Intelligenza Artificiale) come strumento per una trasformazione sostenibile e responsabile della Sanità Pubblica. Fornire ai partecipanti una visione completa che comprenda le strategie necessarie per adottare queste tecnologie, fino agli aspetti pratici della loro implementazione. Analizzare le potenzialità che può avere l’I.A. nel migliorare il monitoraggio epidemiologico, ottimizzare la gestione delle risorse sanitarie e potenziare la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie.

Questi gli obiettivi del seminario formativo “Intelligenza Artificiale in Sanità Pubblica: dalle strategie alla implementazione” organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Catania e dal Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Tecnologie Avanzate “G.F. Ingrassia” dell’Università di Catania che si è svolto stamattina – 17 maggio – nell’Aula Magna Centrale, Edificio 13 – Policlinico di Catania.

Il seminario che ha coinvolto centinaia di partecipanti tra giovani studenti e medici specialisti ha rappresentato un’occasione unica per approfondire il ruolo crescente dell’Intelligenza Artificiale nella Sanità Pubblica, con una faculty composta da autorevoli esperti in ambito medico, accademico, ingegneristico e giuridico.

Sono intervenuti per i saluti istituzionali Giovanni Li Volti, delegato del Rettore per la Ricerca Biomedica di UniCt, Pietro Castellino, presidente Scuola di Medicina UniCt, Margherita Ferrante, professore Ordinario di Igiene Generale ed Applicata MEDS-24, Dip. “GF. Ingrassia”, Antonio Fusco componente Ordine dei Medici di Catania. Dalle relazioni è emerso che l’IA può essere fondamentale per gestire volumi di dati crescenti, per il supporto alle decisioni evidence based e per l’individuazione tempestiva di emergenze sanitarie e priorità di intervento.

«Ci sono molti ambiti in cui l’IA può sostenere l’attività del medico – ha affermato il prof. Pietro Castellino, presidente Scuola di Medicina UniCt – si pensi al miglioramento delle performance dei database che il medico non potrebbe gestire. L’IA ci affianca non ci sostituisce. Sono felice che abbiano partecipato tantissimi giovani studenti perché loro con questo argomento dovranno confrontarsi. Agli studenti abbiamo fornito proiezioni dal punto di vista della ricerca, e dato gli strumenti per utilizzare questa nuova tecnologia». «Abbiamo trattato un argomento trasversale, che abbraccia molti aspetti della ricerca che UniCt sta portando avanti in questi anni – ha dichiarato Giovanni Li Volti, delegato del Rettore per la Ricerca Biomedica di UniCt – Infatti tra i tanti progetti avviati grazie al PNRR, molti di questi vedono al proprio interno moduli sull’IA applicata alla Sanità Pubblica».

«L’IA è uno strumento potente e può dare un grosso contributo per esempio nell’elaborazione dei dati medici – ha dichiarato Margherita Ferrante, professore Ordinario di Igiene Generale ed Applicata MEDS-24, Dip. “GF. Ingrassia” – Abbiamo approfondito il suo utilizzo in medicina. È uno strumento che va usato in maniera consapevole, responsabile e sostenibile. Abbiamo fornito ai partecipanti degli input di carattere filosofico, economico e normativo». «Come categoria professionale ci ritroviamo ad avere di fronte l’evolversi delle competenze scientifiche – ha dichiarato Antonio Fusco – la carriera medica è iper connessa con lo sviluppo scientifico. Non si deve avere paura, l’IA rappresenta la nostra sfida, può innalzare il livello della produzione medica e scientifica. I relatori hanno fornito una visione larga sull’IA, proprio per fotografare interamente una tecnologia che si conosce poco».

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