Nuovo appuntamento con Guglielmino e “Mitoff Festival Catania”

Sul palco del cortile Platamone ritorna il teatro classico di Salvatore Guglielmino autore di un’attenta rilettura e una nuova scrittura di “Thyestes- La passione della vendetta” da Seneca in scena sabato 6 settembre, alle ore 21.00, per l’applaudita rassegna “Mitoff Festival Catania”, promossa all’interno del cartellone Summer Fest patrocinato dal Comune di Catania e dall’Assessorato alla Cultura del Comune.
“In questa nuova riscrittura teatrale del testo originale – dichiara il regista Salvatore Guglielmino – sono le tre furie: Aletto, Megera e Tisifone, personaggi non presenti nella versione originale dell’opera, a trascinare fuori dagli inferi l’ombra di Tantalo. Le tre furie, in forte analogia con le Erinni, ispirati dagli dèi, escogitano le azioni da compiersi nel dramma”. L’attore, regista e doppiatore Ennio Coltorti vestirà i panni del protagonista Tieste, che preferisce una vita ritirata, tranquilla e al sicuro rispetto al fratello Atreo di cui
conosce l’indole crudele, e per questo è titubante all’idea di ritornare, ma cede poi alle continue malsane insistenze delle tre Furie ammaliatrici, che mirano alle incertezze e debolezze del suo animo.
“Tutto il dramma scaturisce dall’odio di Atreo nei confronti del fratello Tieste, ora esiliato, poiché tempo prima sedusse sua moglie e tentò con l’inganno di sottrargli il regno di Micene decidendo così di mettere in atto un’atroce vendetta- continua Salvatore Guglielmino-chiedere a Tieste di ritornare in patria, invitandolo a regnare assieme”.
Atreo uccide i figli di Tieste e con le loro carni imbandisce il banchetto in onore del padre che, all’oscuro di tutto, continua a mangiare fino a sazietà avvertendo al tempo stesso un angosciante disagio di cui non riesce a comprendere l’origine.
Tutta la scena sarà avvolta dal suono mistico delle percussioni e delle campane tibetane e di cristallo di Giovanni Grasso che accolgono l’ombra di Tantalo dinnanzi al nefasto bacchetto, che sconvolto davanti a tale vendetta e chiede agli dei di smetterla con queste maledizioni delineando una differenza sostanziale con il testo originale di Seneca.
“Tanti i colpi di scena e i momenti toccanti- aggiunge Guglielmino- come il momento del brindisi in cui Tieste si accorge che il contenuto della coppa portata dal fratello è sangue e non vino, così in un crescendo di tensione Atreo rivela la tragedia mostrandogli le teste e gli arti mozzati dei figli, perpetuando così la maledizione della stirpe, iniziata con il delitto del capostipite Tantalo”.
Quest’analisi più contemporanea dell’opera, arricchita dagli attori Laura Sfilio, Marta Limoli, Martina Cielo Iacoboni e Franco Colaiemma, mette in risalto il perpetuo ed eterno conflitto interiore dell’animo umano mentre le furie rappresentano la forza primordiale, la vittoria delle ombre sulla luce.
