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Cavalli sotto il sole cocente, Codacons chiede ordinanze urgenti

Alla luce dell’innalzamento delle temperature che sta interessando in questi giorni la Sicilia e dell’episodio registratosi l’11 giugno a Palermo, dove un cavallo si è accasciato al suolo presumibilmente a causa del caldo eccessivo, il Codacons lancia un appello urgente ai sindaci delle principali città siciliane affinché adottino senza indugio ordinanze contingibili e urgenti, ai sensi dell’art. 54 del Testo Unico degli Enti Locali, finalizzate alla sospensione della circolazione delle carrozze a trazione animale nelle ore più calde della giornata.
“È necessario prevenire situazioni di grave sofferenza per gli animali, come già documentato – dichiara il prof. Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale Codacons –. La tutela del benessere animale è principio riconosciuto dall’ordinamento nazionale e da normative europee, e obbliga le amministrazioni locali ad adottare misure concrete per evitare condizioni ambientali lesive dell’integrità psico-fisica degli animali impiegati per finalità turistiche”.
Il Codacons propone l’emanazione, da parte di ciascun comune siciliano, di un’ordinanza temporanea che vieti la circolazione delle carrozze a trazione animale dalle ore 12:00 alle ore 17:00 nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, in presenza di temperature superiori ai 30°C. Tali provvedimenti dovranno essere accompagnati da misure collaterali, quali: obbligo per i vetturini di garantire la disponibilità costante di acqua e zone d’ombra per gli animali, visite veterinarie giornaliere prima dell’inizio del servizio, nonché un sistema sanzionatorio immediato per i trasgressori, con possibilità di sospensione o revoca dell’autorizzazione.
“La Sicilia può dimostrare di essere un esempio di civiltà e rispetto per gli animali – prosegue Tanasi –. Così come ormai consolidate sono le ordinanze di divieto dei botti di Capodanno per la tutela degli animali domestici, oggi è indispensabile applicare lo stesso principio di precauzione per i cavalli, che non possono essere sottoposti a sforzi in condizioni climatiche proibitive”.

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