Food & Wine

Casa e Putia presenta quattro ricette anni ’80

Casa e Putia vuole essere un luogo accogliente dal clima piacevole e conviviale. Materie prime di alta qualità, scelte nel rispetto delle stagioni e legate al territorio. Amore per la tradizione siciliana, e per la sua cucina, quella sincera. Casa e putia nasce dal desiderio di un gruppo di amici che, ogni giorno, smessi i panni dei professionisti, veste quelli da oste per raccontare ai propri ospiti la Sicilia attraverso il cibo di qualità.
Nel cuore del centro storico di Messina, Casa e Putia è un’osteria contemporanea accogliente, dall’ambiente moderno e dell’interessante proposta culinaria. A impostare con competenza le linee di cucina è Adriana Sirone. Il servizio è svolto da Nino, Andrea e Marcello. Nell’angolo putìa vengono selezionate e vendute conserve di produzione propria insieme a specialità ed eccellenze regionali.
“Abbiamo sempre basato i nostri rapporti sulla condivisione, compresa la nostra passione per la tavola, quella buona, capace di garantire il gusto per la convivialità – racconta Adriana Sirone- per questo Casa & Putia non è un ristorante, ma casa nostra aperta ai nostri amici. Che sono tutte quelle persone, fortunatamente tante, ancora capaci di godere anche della diversità di ricette e di sapori. Per noi tradizione e territorio costituiscono un patrimonio da non disperdere e da proporre ai nostri ospiti.
Tanta e sincera è l’attenzione alla provenienza, alla stagionalità e alla sostenibilità dei prodotti, fra cui diversi Presidi Slow Food. Nell’avvicendarsi di piatti della tradizione siciliana e messinese e di altri più moderni da non perdere assolutamente sono l’insalata pantesca con conserve autoprodotte di pesce, il piscistoccu arrosto, anche nella versione alla parmigiana, le gustose busiate di semola di grano duro con ragù bianco di pesce azzurro, il tagliolino al nero di seppia con gambero di Mazara, il flan di melanzane su fonduta di piacentino ennese, così come i deliziosi i dessert. La cantina molto curata custodisce rarità enologiche e interessanti vini regionali e nazionali.
L’impegno quotidiano è quello di di recuperare e rielaborare preparazioni e ricette troppo spesso dimenticate, che le mamme hanno imparato dalle nonne, e così, indietro nel tempo sino a chi quella cultura ci ha lasciato in eredità, fossero essi greci o bizantini, arabi o normanni, fenici o aragonesi. Molte delle ricette proposte, infatti, pur apparentemente non tradizionali sono il risultato di una lunga ricerca sull’utilizzo di materie prime di eccellenza da parte dei popoli che hanno dominato la Sicilia.
È questo per Casa e Putia il nostro modo di proporre una critica alla standardizzazione delle colture ed alla globalizzazione del gusto.

Quando pensiamo ad un piatto, ci piace muoverci tra memoria e ricordo, giocando sulla sottile differenza che, comunque, li lega. La memoria come l’insieme delle esperienze personali e delle informazioni raccolte da ognuno di noi nel corso della propria esistenza, sembrerebbe qualcosa di statico, quasi cristallizzato. Per noi, invece, è quell’immenso patrimonio costruito da chi ci ha preceduto e da cui quotidianamente attingiamo per provare a raccontare, attraverso il cibo, quello che siamo stati.
Il ricordo, a sua volta, può arrivare inaspettato, portandosi dietro la nostalgia di un mondo, facendo viaggiare la nostra mente nello spazio e nel tempo. Basta così un piccolo dolce, la madeleine, immersa nel tè di tiglio, come racconta Marcel Proust, e il ricordo, fermo da qualche parte, apparentemente inaccessibile, si svela nella sua potenza. Anche ad occhi chiusi, basta un lieve e soffice profumo e il naso inventa una via d’ingresso nella memoria; o, ancora, un sapore sopito o una consistenza particolare ed ecco che il gusto ci fa muovere, all’interno della memoria, fino a quell’attimo in cui il nostro palato ha provato per la prima volta quella sensazione.
Grazie alla spinta emotiva del ricordo, il passato ritorna, emerge. Soggettivo, intimo, arriva senza controllo, senza freno, semplicemente da riassaporare. Sono i sensi, tutti, a favorire questa emozione, un brivido lungo un attimo; solo dopo, la ragione ci farà comprendere, con consapevolezza, la portata di quell’istante speciale, in cui non siamo più capaci di distinguere tra passato e presente. È lo stesso brivido che proviamo noi, tutte le volte che qualcuno alza gli occhi dalla tavola per dirci: “con questo piatto mi avete ricordato Mia nonna”

Casa e Putia è stato insignito nell’autunno del 2022 della Chiocciola di Slow Food, che per la prima volta arriva nella città dello stretto. Il ristorante messinese è un luogo di incontro e di scambio, dove si mettono in atto buone pratiche e cucina responsabile. Casa e Putia si distingue per la proposta gastronomica eccellente, in sintonia con i valori del buono, pulito e giusto.
Casa è Putia è stato protagonista di Terra Madre – Salone del Gusto 2022, in quanto ristorante selezionato per rappresentare tutti i ristoranti Slow Food italiani. In questa occasione insieme alla “Comunità per la Salvaguardia della Biodiversità dello Stretto di Messina” ha raccontato la biodiversità del territorio attraverso un fitto calendario di forum, cene, talk e laboratori e ha presentato il protocollo “Transizione Ecologica e Food Policy”, che a Messina sta sperimentando come garantire equo accesso ad un cibo sano e sostenibile incentivando il lavoro agricolo di qualità
Casa e Putia in questi anni ha fortemente lottato per la creazione del protocollo di intesa “Transizione Ecologica e Food Policy”. Uno strumento che consentirà di lavorare su pratiche agroalimentari sostenibili, di dare reale sostegno ai produttori, di contrastare efficacemente lo spreco alimentare e costruire politiche del cibo in grado di avviare un reale processo di transizione ecologica.
Un protocollo nato a Messina grazie a Slow Food che attraverso il sostegno delle istituzioni locali sta sperimentando come mettere in campo politiche alimentari integrate, capaci di garantire l’equo accesso a un cibo sano e sostenibile, di sostenere lo sviluppo rurale e le filiere locali e di incentivare l’agroecologia e il lavoro agricolo di qualità.
“Finalmente abbiamo trovato il modo di iniziare a restituire al territorio quanto di bello ed importante abbiamo ricevuto in questi anni – afferma Nino Mostaccio, patron di Casa e Putia – da visionari pragmatici quali siamo, dopo anni di lavoro su questo protocollo di intesa, pensiamo di essere riusciti a innescare un’inversione di rotta che speriamo possa essere seguita da tanti.”
Casa e Putia è inoltre stato protagonista della Settimana della cucina italiana nel Mondo con il documentario “Food Heroes” diffuso in tutte le ambasciate italiane, un reportage che descrive il modello di comunità alimentare fondato sul buono, pulito e giusto.

Articoli correlati

Back to top button
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: