Spettacoli

Baglioni emoziona Lampedusa con l’anteprima del “Grand Tour – La vita è adesso”

È partito da Lampedusa l’ultimo grande viaggio musicale di Claudio Baglioni. Il cantautore romano, che ha annunciato il ritiro dalle scene nel 2026, ha scelto l’isola simbolo del Mediterraneo per inaugurare con un’anteprima nazionale il suo “Grand Tour – La vita è adesso”, dedicato al celebre album uscito 40 anni fa “La vita è adesso. Il sogno è sempre”.
Il nome della tournee rievoca i viaggi del XVIII secolo, i grand tour in cui gli intellettuali e i giovani aristocratici viaggiatori attraversavano l’Italia e il continente per imparare l’arte, la cultura, la politica e l’antichità e vivere le suggestioni legate alla scoperta di nuovi luoghi. Così le tappe del tour di Baglioni saranno in luoghi di grande pregio storico, archeologico e paesaggistico, tra cui quattro città siciliane: Siracusa, Agrigento, Palermo e Taormina.
“Cominciare da Lampedusa era quasi un obbligo morale – ha detto l’artista, prima di salire sul palco – Un luogo elettivo per me, il luogo del cuore. Mi ha dato tanto e spero in questo modo di poter restituire qualcosa”.
È emblematico che Claudio Baglioni abbia scelto Lampedusa per aprire il suo ultimo viaggio musicale. L’isola, ponte di bellezza e dolore tra Africa ed Europa, non è soltanto un luogo geografico: è una frontiera della coscienza collettiva.
Baglioni nel 1998 scoprì per caso Lampedusa, ne rimase stregato, e pochi anni dopo creò O’ Scià, il festival che per un decennio, dal 2003 al 2012, mise al centro la questione delle migrazioni e delle tragedie del mare, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica. Era un tempo in cui la musica cercava di dare voce a chi non ne aveva, gli anni di O’ Scià, serate in cui il vento salmastro, la pioggia settembrina e il palco allestito sulla spiaggia della Guitgia raccontavano il contrasto tra la bellezza della musica e il pensiero delle barche cariche di vita che approdavano poco lontano. Lampedusa, in quei giorni, era davvero il cuore pulsante del Mediterraneo.
Sul palco dello stadio comunale, davanti a migliaia di fan accorsi per assistere al concerto, Baglioni ha ripercorso la sua carriera in tre ore e mezza di concerto, tra ricordi e nuove emozioni: “Mi sono commosso in due-tre momenti, in particolare su Avrai, forse pensando al mio nipotino. Invecchiando si peggiora – ha detto una volta che le luci si erano spente – È stato il concerto più difficile della mia vita. Qui e Roma sono i due posti che mi emozionano di più, sono casa, e a casa non puoi fare il divo”.
La serata ha riportato l’isola ai tempi di O’ Scià: “O Scià è un capitolo chiuso ormai. Nasceva dal disagio di sapere che accanto a questi luoghi incantevoli, si consumano storie tragiche. Gli artisti – ha aggiunto con amarezza – servono a poco, tranne che a mettere la loro notorietà al servizio di qualche causa. E per dieci anni siamo riusciti a parlare di qualcosa di cui non parlava nessuno”. Il bilancio che ne fa oggi è però deludente: “Fu una grande esperienza, ma non ha portato a chissà quali risultati. Alla fine dei dieci anni mi sono sentito sconfitto. Artisti e personaggi pubblici sono trombettieri che non sanno fare nessuna guerra”.
Baglioni si dice «sconfitto» non perché la musica non abbia saputo commuovere o unire, ma perché, a distanza di vent’anni, il Mediterraneo continua a essere teatro di naufragi, e l’Europa non ha trovato risposte.
E nonostante le polemiche sui fondi comunali, 800 mila euro di provenienza europea, in gran parte rimasti a beneficio dell’isola, il debutto ha trasformato Lampedusa in una festa collettiva.
Il “Grand Tour” proseguirà ufficialmente il 29 giugno 2026 da Piazza San Marco a Venezia, per poi toccare luoghi d’arte in 40 tappe in tutta Italia fino a settembre 2026, con possibili eventi speciali nel 2027.
Baglioni, 74 anni, guarda con disincanto al mondo attraversato da guerre e crisi: “La bellezza dubito che possa salvare il mondo”, ma può diventare memoria e invito alla responsabilità.
“E la pace – osserva Baglioni – è un sogno che non bisogna mai smettere di sognare perché è l’unico modo di evitare che il mondo precipiti nell’incubo”.
In un mondo segnato da conflitti e migrazioni, quella frase non è un’ingenuità ma una scelta etica: continuare a sognare la pace significa rifiutare l’indifferenza.

Tutte le date

29 giugno 2026 Venezia, Piazza San Marco – Festival della Bellezza;
2 luglio 2026 Villafranca (VR), Castello Scaligero;
3 luglio 2026 Codroipo (UD), Villa Manin;
4 luglio 2026 Marostica (VI), Piazza Castello;
5 luglio 2026 Este (PD), Castello Carrarese;
7 luglio 2026 Pistoia, Piazza Duomo;
8 luglio 2026 Genova, Arena del Mare – Porto Antico;
9 luglio 2026 Sordevolo (BI), Anfiteatro Giovanni Paolo II;
11 luglio 2026 Cernobbio (CO), Villa Erba;
13 luglio 2026 Bergamo, Fiera;
16 luglio 2026 Firenze, Le Cascine – Prato delle Cornacchie;
17 luglio 2026 Cattolica (RN), Arena della Regina;
20 luglio 2026 Pompei (NA), Anfiteatro degli Scavi;
23 luglio 2026 Siracusa, Teatro Greco;
26 luglio 2026 Agrigento, Live Arena;
28 luglio 2026 Palermo, Teatro di Verdura;
31 luglio 2026 Taormina (ME), Teatro Antico;

4 agosto 2026 Alghero (SS), Anfiteatro Ivan Graziani;
5 agosto 2026 Cagliari, Fiera della Sardegna;
16 agosto 2026 Castiglioncello (LI), Castello Pasquini;
17 agosto 2026 Forte dei Marmi (LU), Villa Bertelli;
19 agosto 2026 Termoli (CB), Arena del Mare;
20 agosto 2026 Barletta (BAT), Fossato del Castello;
21 agosto 2026 Fasano (BR), Parco Archeologico di Egnazia;
22 agosto 2026 Apricena (FG), Cava dell’Erba;
24 agosto 2026 Cirò Marina (KR), Arena Saracena;
25 agosto 2026 Roccella Ionica (RC), Teatro al Castello;
26 agosto 2026 Santa Maria del Cedro (CS), Arena dei Cedri;
27 agosto 2026 Paestum (SA), Arena dei Templi;
29 agosto 2026 Lanciano (CH), Parco delle Rose;
3 settembre 2026 Brescia, Piazza della Loggia;
5 settembre 2026 Cervere (CN), Anfiteatro dell’Anima;
6 settembre 2026 Vigevano (PV), Castello Sforzesco;
9 settembre 2026 Macerata, Sferisterio;
12 settembre 2026 Caserta, Reggia di Caserta – Piazza Carlo di Borbone

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