Un libro da raccontare

“Ultima Dea” per capire che non siamo solo mente, non siamo solo corpo

Ultima Dea: un titolo emblematico, misterioso e diretto al tempo stesso. Tutti, in fondo, abbiamo “dei” di riferimento nel corso della nostra vita. Ma chi sono questi “dei”? No, non stiamo parlando di creatori, o di potenti guerrieri dell’antichità…
Tutto parte da una terra di miti, all’ombra di un vulcano fumante, la Sicilia, in cui misteriose divinità ctonie, custodi dei segreti femminili, d’una magia oscura e di riti antichi, camminano tra noi. Donne, sorelle, madri, la cui identità si svela a poco a poco, esempi che ci consentono di fare chiarezza nei nostri sentimenti. E ci guidano in quel percorso di cambiamento e crescita che è l’esistenza.
Ultima Dea è un romanzo avvincente, psicologico e avventuroso, dotato di un particolare fascino che origina dalla possibilità di sprofondare nella mente delle persone. A volte, ciò che viene dato per scontato non è affatto tale, e orientarci nel labirinto della vita può essere più difficile di quanto possiamo pensare (e sperare!). Da esseri umani, la cosa più importante che può accompagnare i nostri giorni – e che può sollevarci dalla sofferenza che il vivere necessariamente comporta – si ritrova nel non essere soli, nell’avere accanto qualcuno, nel fare conoscenze, nel condividere esperienze: insomma, nell’incontrare l’Altro. L’Altro possiamo incontrarlo in tanti modi, dal fare banalmente quattro chiacchiere al bar, fino a fare l’amore con chi amiamo o con chi desideriamo: lo sa bene Stella, la protagonista di questo libro, che attraversa una serie di difficoltà dall’aspetto terribile ma dal carattere tremendamente formativo. Approcciarci alla lettura di questo romanzo ci avvicina alla tematica dell’incontro con gli altri, con la scoperta per niente banale dell’interiorità altrui, ricordandoci che conoscere gli altri e avere accesso alla loro più intima sfera personale è sempre un privilegio, un privilegio che, per star bene con noi stessi, dobbiamo imparare a coltivare. La realtà a volte non è quello che appare, talvolta sembra quasi “mascherarsi” davanti ai nostri occhi, eppure Verità e Bellezza sono comunque insite in essa. Sta a noi imparare a capire come trovarle, soffermandoci davanti alle cose e alle persone quanto basta per evitare di dare per scontato che la nostra sia la Verità che ci viene preconfezionata dagli altri e proposta. Credere che possa esistere una sola Verità è forse una bonaria illusione che troppo spesso ci raccontiamo… In fondo, tutti noi siamo i protagonisti di una storia, di un piccolo mondo autoreferenziale che costituisce il nostro modesto, fragile universo… Quante Verità possono esistere? Quante forme di Bellezza…? Forse tante quante sono gli esseri umani.
Ultima Dea è un romanzo che pone l’accento su tematiche come queste; un’opera che scava alla ricerca di una Verità e di una Bellezza che siano autentiche e rinfrancanti, sviluppandosi attorno alla vita della protagonista, ai suoi cambiamenti, ai suoi amori e alle sue passioni, seguendo il corso del suo viaggio. Un viaggio metaforico, che ci porterà a smarrirci per ritrovarci, maturando l’essenziale consapevolezza che per incontrare davvero gli altri nel modo più profondo, prolifico e genuino, occorre prima di tutto essere capaci di stare da soli. Nella vita ci possono essere molti tipi di evoluzioni – o di involuzioni – le più importanti delle quali ci portano a rivedere le cose, con occhi diversi, con mentalità diversa; gli strumenti di cui disponiamo sono emozioni e sentimenti, piccoli o grandi accadimenti psichici che possono essere vissuti superficialmente o in modo totalizzante, fino in maniera decisamente carnale. Il corpo e la sua sensualità possono avere una grande importanza in tutto questo, concretizzandosi come quegli strumenti di estasi, piacere e dolore che – collaborando con la ragione – ci offrono prospettive differenti tramite cui raggiungere i cambiamenti. Sì, cambiamenti! Inutile avere paura di questa parola… Stella ci ricorda molto bene come la vita sia qualcosa che si pone nella dimensione del cambiamento continuo… Inutile, perciò, avere paura di ciò che si è…! Noi siamo vita, noi siamo cambiamento.
L’anima e il corpo della protagonista Stella si fondono, talvolta pare quasi che si scambino di posto, nell’assecondare la sua incredibile capacità di provare emozioni e sentimenti e, soprattutto, di volerli provare nel vero senso della parola. Sensazioni vivide e moti del cuore così forti da annullare la ragione, da sottometterla letteralmente al corpo e a tutto ciò che su di esso possiamo fare, dall’amore alla follia. A tratti, la mente dei personaggi pare persino spegnersi, lasciando spazio alla scoppiettante energia di corpi incredibilmente vitali, corpi che divengono come uno schermo bianco su cui tracciare i segni di una sofferenza scambiata per passione e i marchi di un dolore inconsapevole ma viscerale. Pare che ci sia solo il corpo davanti a questa sofferenza, ma non è così, tutt’altro: la mente lavora silenziosa, invisibile ai nostri occhi, ma ugualmente presente nelle nostre azioni. Alla fine, anche “usare” il proprio corpo o, forse, per meglio dire “giocare” con esso, “andarne alla scoperta” sono elementi chiave per comprendere meglio noi stessi e tutti gli altri: non siamo solo mente, non siamo solo corpo, siamo una meravigliosa fusione delle due dimensioni che merita di essere indagata e conosciuta nella sua complessità e non nella sua divisione. Il viaggio della vita non può che essere condotto lasciandosi andare ad ambedue queste dimensioni, spingendosi sempre un po’ oltre, per capire – come dice l’autrice stessa – che cosa davvero desideriamo. Il desiderio che si articola fra mente e corpo è forse quel posto in cui troveremo davvero noi stessi per la prima volta e, soprattutto, nella maniera più esaustiva… Lasciamo che sia Stella a condurci laggiù, perché – ne sono sicuro – “Ultima Dea” e la sua adorabile, avventata e innocente protagonista possono davvero permettere a ogni lettore di crescere un poco di più.

Psicologo e scrittore, Matteo Pastorino, laureato in Psicologia all’Università degli Studi di Genova, è un appassionato studioso della storia di Genova. Insegnante, psicologo, attore dilettante e scrittore, ha pubblicato con Erga Edizioni “Immagini Silenziose”, saggio/guida sul cimitero monumentale di Staglieno, “I Percorsi dell’acqua”, saggio/guida sulla storia dell’acqua genovese, e “Il Fantasma di Castel Roccatagliata”, prima raccolta di racconti gotici.

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