Storie dell'anima

Storia antica di Catania

Inizio l’articolo come di solito con l’etimologia della parola in questione. In questo caso il nome da cui partire per conoscerne il significato è quello della nostra città: Catania.
Katane antico nome della città dell’elefante, secondo Plutarco, viene dall’etimo siculo “grattugia”, per le asperità del terreno. Ciò è dovuto alle eruzioni vulcaniche da “Muntagna”, come i catanesi chiamano il vulcano Etna, succedutesi nei millenni che raffreddandosi formano una sorta di spuntoni che fanno pensare, appunto, ad una grattugia. Dall’etimologia dei nomi delle città si comprendono molte cose della città stessa e del suo territorio, infatti un’altra possibile origine del nome Catania potrebbe derivare dal latino “catinum” (catino-bacinella) per la configurazione naturale a conca per la presenza di colline intorno alla città. Infine da un’altra fonte il nome della città nascerebbe dall’opposizione del prefisso greco (Kata’) al nome del vulcano Etna ancora dal greco (Aitne’) diventando così Kata’-aitne: “accanto o appoggiata all’Etna”. Fra i primi abitanti del territorio catanese ci furono i Siculi, i quali vissero in villaggi e a volte in grotte vulcaniche, come testimoniano alcune di esse ritrovate nelle zone di Canalicchio e di Barriera. Nel periodo omerico la civiltà dei Micenei, per intenderci quella di Achille e di Ulisse, commerciò con la Sicilia soprattutto nella zona orientale dell’isola. Noi catanesi abbiamo un eco di questo periodo nell’Iliade con Ulisse. Come narrò Omero nel primo dei suoi capolavori, si potrebbe dedurre un presunto sbarco dell’eroe greco e dei suoi uomini in un approdo non precisato, che la nostra tradizione colloca nel quartiere di Ognina e che noi catanesi chiamiamo ancora “porto Ulisse”. Poi il re di Itaca sarebbe salito sull’ Etna e avrebbe incontrato Polifemo, non vado oltre visto la conoscenza collettiva di questa narrazione. Comunque adesso entriamo nella storia registrata con più certezza dalle fonti e dall’ archeologia, con la fondazione della città di Catania. Ebbene nella seconda metà dell’ottavo secolo a.C. dei Greci di stirpe ionica, fondarono alcune città nella costa orientale della Sicilia. La prima colonia fu Naxos nel 735 a.C., poi fu la volta di Leontinoi 729 a.C. e di Katane 729/728 a.C., nello stesso periodo sbarcarono più a sud Greci di genia dorica provenienti da Corinto e nel 733 a.C. fondarono Siracusa. Ma chi fu a capo della spedizione dei Greci Ioni? Le fonti narrano che l’ecista, così è chiamato il comandante di una spedizione e il fondatore di città, fu Tucle. Egli edificò queste città sopracitate ma, su Catania esiste un’altra versione poco chiara della quale ne parla anche Tucidide “nella guerra del Peloponneso”. E cioè i catanesi tributarono onori come fondatore della città non a Tucle, come lo stesso Tucidide ci conferma ma, ad un certo Evarco militare siceliota (abitanti delle polis greche di Sicilia). Chiunque fu dei due personaggi in questione, la citta sorse nella cima della collina Montevergine, sopra l’ospedale San Marta, era il punto più alto della città. Da non dimenticare che l’Amenano, il fiume cittadino era tutto emerso e navigabile con le barche e con lo sbocco a mare il territorio era ottimo per fondare una colonia. Oggi il fiume è quasi tutto interrato a causa delle varie eruziobi vulcaniche e ne vediamo solo alcuni tratti, nella fontana a punto dell’Amenano (l’acqua o’ linzolu) e all’interno di villa Pacini (a villa varagghi). Ritorniamo alla storia, queste fondazioni greche non avvennero certo pacificamente, visto che nel territorio catanese abitavano già da tempo i Siculi i quali si scontrarono con i nuovi arrivati che meglio equipaggiati sbaragliarono gli indigeni locali. Adesso per un attimo andiamo nell’occidente siciliano per avere un quadro più preciso della storia siciliana. Questa parte dell’isola di colonizzata prima dai Sicani, spinti in occidente dai Siculi, e poi dagli Elimi probabili troiani scampati alla guerra di Troia. Tra il XII sec e l’XI secolo a.C. la Sicilia fu anche meta dei commercianti Fenici soprattutto nella zona occidentale, ricordo solo che Palermo è stato un emporio commerciale fenicio prima diventare città la cui fondazione fu ad opera dei Cartaginesi. Infatti nel periodo delle fondazioni greche, nell’occidente siciliano si erano stabiliti e avevano fondato delle città i Cartaginesi, figli dei Fenici che nel X secolo a.C. avevano fondato Cartagine (vicino Tunisi). I Cartaginesi esercitarono una politica espansionista nel Mediterraneo occidentale compreso il ponente siciliano. Esso, come altri territori mediterranei sotto l’influenza cartaginese, fu oggetto di fondazioni di colonie puniche. Lo scontro tra Greci e Cartaginesi per la supremazia dell’isola fu inevitabile. Per alcuni secoli si scontrano con alterne vicende ma, senza un vincitore assoluto. Anche tra Greci Ioni e Dori non correva buon sangue, infatti si combatterono a lungo fino a che i Dori di Siracusa presero il sopravvento sulle città greche ioniche, compresa Catania. Facciamo una pausa storica e andiamo in giro per Catania. Nella nostra città non è rimasto praticamente nulla di visibile del periodo greco, a causa dei cataclismi naturali che ben conosciamo dalle cronache antiche. Terremoti ed eruzioni vulcaniche hanno trasformato radicalmente il territorio catanese. Alcuni resti che potrebbero essere visibili, ma non lo sono, si trovano in via Crociferi di fronte la chiesa di San Benedetto e l’ex Collegio dei Gesuiti a sua volta ex Istituto d’arte. Lì sono state messe delle panchine dove sotto ci sono degli appartamenti ellenici (III sec. a.C.) ma, ahi noi sono tumulati da quelle sedute. Solo se ci si mette in ginocchio si può vedere attraverso delle fessure sotto le panchine, sporcizia permettendo, i vani di questo tesoro greco. Torniamo alla storia: la lunga contesa tra i Greci con a capo la città di Siracusa e i Punici, come ho già descritto sopra, non ebbe un unico padrone dell’isola. Questa contesa fu spezzata da un nuovo vorace predatore, Roma. I Romani avevano la più grande fanteria del mondo antico, e pur non avendo una tradizione marinara, batterono sul mare i Cartaginesi ritenuti tra i più grandi navigatori dell’antichità. Gli scontri tra queste due super potenze del mondo antico ebbe come primo scenario la Sicilia, con la “prima guerra punica”. La vittoria dei Romani sui Punici ebbero, tra gli altri, come effetto la supremazia di Roma sulla Sicilia. La sconfitta cartaginese nella “seconda guerra punica” fece diventare Roma la padrona di tutto il Mediterraneo centro-occidentale. Da questi accadimenti Catania, alleata spesso a Roma nelle guerre puniche, fu nel tempo fortemente romanizzata. Infatti a dimostrazione di ciò, la città conserva ancora molti monumenti romani tra cui: tre terme pubbliche, le “terme della Rotonda”, vicino al teatro greco-romano, le ” dell’Indirizzo” accanto la pescheria e le “terme Achilliane” sotto la cattedrale. E ancora un teatro di origine greca, che fu ricostruito e monumentalizzato dai Romani nei secoli della loro dominazione. Attaccato al teatro i Romani costruirono un Odeon, entrambi i monumenti sono ubicati in via Vittorio Emanuele. E non finisce qui, il popolo latino eresse un anfiteatro di proporzioni importanti il quale poteva ospitare all’incirca diecimila spettatori, con i classici spettacoli che proponevano queste strutture ludiche. I resti di questo meraviglioso monumento si trovano in piazza Stesicoro. E non finisce qui, immaginate che ancora oggi possiamo vedere il “Cardio” e il “Decumano” le vie principali della città romana, da dove si ramificavano tutte le direttrici della città. Esse si trovano all’interno del monastero dei Benedettini. Inoltre vi sono piccole tracce del foro romano in una zona vicino via Vittorio Emanuele. Infine vi sono resti di ville patrizie romane in diverse zone del centro storico, ma tutte sotto la città attuale. Una di queste si può vedere sotto il pavimento di un palazzo settecentesco in piazza Università. Tutto ciò testimonia che non solo la città era profondamente romanizzata ma, anche che molti ricchi cittadini romani costruirono le loro ville nella nostra città. Soprattutto per due motivi: uno perché Catania essendo fedele a Roma era una città sicura per i Romani e l’altro perché aveva un clima mite e gradevole. Concludo qui l’articolo, che completerò scrivendo di seguito altri due puntate di questa meravigliosa e antica storia della nostra città. Esse attraverseranno l’epoca medioevale piena di tumulti e di alte vette politiche e culturali, passando dai terribili cataclismi del fine ‘600 dai quali Catania risorgerà più bella che mai.

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