Sanità

Sicilia ancora in zona arancione si lecca le ferite

Sicilia ancora una volta in “zona arancione”, seppure l’indice Rt di contagiosità sia pari a 0,89, quindi sotto l’1, denotando un basso rischio. Da dieci settimane a questa parte l’indice nell’Isola era molto alto, raggiungendo persino, fino a sfiorarla, quota 1,25 e rasentando lo sconfinamento in “zona rossa”. La colorazione arancione si manterrà fino al 16 maggio e potrà eventualmente cambiare dal 17 in poi. Intanto, l’Italia è quasi tutta gialla. “Zona arancione” anche per altre due regioni italiane: la Sardegna e la Valle d’Aosta, questa abbandona la “zona rossa” mentre l’Italia è quasi tutta gialla.

Dopo il consueto monitoraggio settimanale compiuto da ISS e Ministero della Salute, il ministro della Salute Speranza ha firmato le ordinanze. Ora, si attende venerdì prossimo per il nuovo monitoraggio e a sperare sono soprattutto i ristoratori e tutto il comparto delle attività produttive. Un’indagine statistica condotta dal quotidiano Il Sole-24Ore, considerato il «ritmo» condotto in Sicilia «ci vorrebbero 6 mesi e 12 giorni per coprire il 70% della popolazione». In Sicilia, infatti, «l’ultima media mobile a 7 giorni di dosi» giornaliere «è di 27.137». Stando a questi dati, l’obiettivo “immunità di gregge” potrà raggiungersi Sì, ma «il 15 novembre 2021», ossia quasi tre mesi dopo la previsione del governo che è ad agosto 2021. Sicuramente, le vaccinazioni hanno subìto un rallentamento per i fatti di AstraZeneca (ora Vaxzevria) e a causa delle rinunce – non poche – dei siciliani che avrebbero dovuto ricevere il siero anglo-svedese. I tempi devono stringere in vista della posizione occupata dalla Sicilia «candidata ad essere tra le mete preferite in Europa», secondo le parole espresse dal Governatore siciliano.

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