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Medicina nucleare, borsa Curie alla ricercatrice catanese Grazia D’Agostino

Progettare un acceleratore di particelle innovativo per la produzione a basso costo di radionuclidi per l’applicazione in diagnostica in medicina nucleare. Una strumentazione che, una volta realizzata, porterà la firma della ricercatrice acese Grazia D’Agostino, laureata al dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania e attualmente assegnista di ricerca presso INFN-LNS di Catania, grazie alla Individual Fellowship della prestigiosa fondazione “Marie Skłodowska-Curie”.
La borsa di ricerca, di durata biennale, consentirà alla dott.ssa D’Agostino di svolgere il progetto di ricerca dal titolo “Design study of an innovative high-intensity industrial cyclotron for production of Tc-99m and other frontier medical radioisotopes”, nell’azienda belga IBA (Ion Beam Applications), leader mondiale in tecnologia medicale per applicazioni in protonterapia, dosimetria e radiofarmacia.
La prestigiosa Individual Fellowship è stata assegnata alla dott.ssa D’Agostino – 34 anni, che ha conseguito la laurea magistrale e il dottorato di ricerca in Fisica all’Università di Catania – a seguito di una rigida selezione tra più di 9.800 progetti in svariati settori di ricerca, nell’ambito del programma per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea.
L’obiettivo delle “Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships”, infatti, è valorizzare il potenziale creativo e innovativo dei ricercatori, offrendo loro la possibilità di svolgere un progetto di ricerca in un’istituzione pubblica o privata di alto livello in un altro Paese europeo o extra-comunitario.
«Il progetto di ricerca prevede la progettazione di un acceleratore di particelle innovativo per l’accelerazione di fasci di protoni ad alta intensità da utilizzare per la produzione diretta e su larga scala del radionuclide gamma-emettitore Tc-99m (Tecnezio-99 metastabile) e di altri radionuclidi medicali di frontiera» spiega la dott.ssa D’Agostino che ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Fisica nel 2019 con una tesi dal titolo “Orbit dynamics studies of injection, acceleration and extraction of high-intensity beams for the upgrade of the INFN-LNS Superconducting Cyclotron” sotto la guida del prof. Francesco Cappuzzello dell’Università di Catania, del dott. Luciano Calabretta dell’Infn-Lns di Catania e del dott. Willem Kleeven della società belga IBA.
Proprio Kleeven sarà il coordinatore del gruppo di ricerca dove la ricercatrice acese svilupperà il progetto all’interno del dipartimento R&D dell’azienda IBA che conta più di 1.500 dipendenti in cinque continenti. «Il progetto intende rispondere alla crescente richiesta di Tc-99m nelle procedure diagnostiche in medicina nucleare e alla chiusura di molti vecchi reattori nucleari nel mondo, al momento fonti principali di produzione del radionuclide – spiega la ricercatrice -. Grazie a questa ricerca si cerca di porre le basi per una futura produzione estesa nel mondo di Tc-99m ad un costo contenuto mediante strutture multiple facenti uso dell’acceleratore innovativo. Tc-99m è il principale radionuclide utilizzato in campo diagnostico, più dell’80% delle procedure diagnostiche in medicina nucleare nel mondo (rappresentanti 30-40 milioni di esami medici all’anno) si basa sull’utilizzo del Tc-99m e l’Europa è il secondo più grande utilizzatore».
«Tc-99m è il radionuclide più utilizzato per lo sviluppo di radiofarmaci da impiegare per la tecnica diagnostica SPECT (Tomografia a emissione di fotone singolo) – aggiunge la dott.ssa D’Agostino -. La SPECT, così come la PET (Tomografia a emissione di positroni), fornisce informazioni sulle funzioni fisiologiche e metaboliche di tessuti e organi. Le immagini diagnostiche vengono ottenute tramite la rilevazione di fotoni gamma emessi dai radiofarmaci metabolizzati dall’organismo e accumulati nei punti di interesse».

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Nelle foto 1 e 2 la dottoressa Grazia D’Agostino, nella foto 3 insieme con il dott. Santo Gammino, direttore dei Laboratori Nazionali del Sud di Catania

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