Storie Arcane

La leggenda del Mandorlo in fiore

Nella nostra bellissima terra, in primavera, l’armonia della Natura che ci circonda, compiendo il suo eterno percorso di morte e di rinascita, si risveglia in una esplosione di colori e di odori che riempiono l’aria e la profumano di essenze.
I prati brillano nell’incanto dei fiori che sbocciano, simboli eterni di rinnovamento.
E in Sicilia si celebra la suggestiva festa del mandorlo in fiore, attraverso la quale si esalta da tempo immemore la splendida fioritura dei mandorli.
Una festa che ci riporta indietro in un tempo antico in cui il significato simbolico di questi alberi era particolarmente sentito, così tanto da dare origine a una stupenda leggenda di amore, di morte ma anche di rinascita.
Una leggenda che narra dell’origine mitica del mandorlo, scaturita dalla sfortunata storia d’amore tra Fillide e Acamante.
Acamante, era un valoroso eroe greco, figlio di Fedra e Teseo, e durante il viaggio per andare a Troia, si fermò qualche giorno in Tracia. Lì conobbe la principessa Fillide e, innamoratisi sin dal primo istante, i due si amarono perdutamente. Ma la loro felicità durò poco perché Acamante dovette ripartire per Troia per combattere nella famosa guerra scatenata dal tradimento di Elena e Paride.
Fillide attese il suo innamorato per dieci anni, ma quando venne a sapere che Troia era caduta, e non scorgendo alcuna nave di ritorno, pensò che Acamante fosse morto in battaglia.
Disperata e non volendo vivere senza il suo grande amore, decise di lasciarsi morire di dolore.
La dea Atena impietosita dalla loro storia, trasformò Fillide in un mandorlo, così quando Acamante ritornò poté riabbracciarla nella sua nuova trasformazione.
L’eroe si recò nel luogo dove sorgeva questo magnifico albero e lo abbracciò con amore sincero.
Fillide, sentendolo scorrere dentro il tronco come linfa vitale, fu pervasa da una nuova vitalità che le permise di far spuntare sui suoi rami nudi dei piccoli fiori bianchi che ricoprirono di candore e purezza tutte le fronde dell’albero.
In questo modo riuscì a far sentire il suo profondo amore all’amato ritrovato.
E ogni anno, quando i primi timidi raggi di sole intiepidiscono l’aria, assistiamo al meraviglioso incanto di quell’abbraccio eterno, simbolo dell’amore senza tempo.
L’albero del Mandorlo ha sempre avuto, nel corso della storia, una valenza simbolica molto profonda e significativa.
Esso venne portato qui in Sicilia dai Fenici per poi diffondersi in tutto il Mediterraneo. E nella mitologia greca il mandorlo aveva un duplice simbolismo. Da un lato rappresentava la speranza e la delicatezza con i suoi fiori bianchi insieme al coraggio e alla determinazione poiché è il primo albero a fiorire evidenziando, così, tutta la sua forza.
Dall’altro lato era considerato simbolo di fragilità poiché i suoi fiori, bianchi e rosati appena sbocciati, poco prima di cadere, diventano completamente bianchi, simboleggiando la finitezza della vita e il suo stesso ciclo che si conclude con la vecchiaia e i capelli bianchi.
Un simbolismo così peculiare che secoli dopo venne accolto anche dalla religione cristiana. Essendo il primo albero a fiorire, simboleggia la resurrezione di Gesù che è stato il primo fra i risorti.
Il Mandorlo, che fiorisce in primavera sotto il segno dei Pesci, è sempre stato legato al significato esoterico del suo seme: la Mandorla o Vesica Piscis (Vescica di pesce).
Infatti, negli antichi portali delle chiese, Cristo risorto era raffigurato dentro una forma ovoidale di mandorla, poiché, come Cristo nasconde la sua natura divina in quella umana, così il frutto è racchiuso nel guscio.
La mandorla rappresenta il segreto, custodito all’interno e da scoprire rompendo il suo guscio che è molto duro, in quanto racchiude il seme, che, svelato, da mistero, si tramuta in verità, che può essere conosciuta solo da chi è capace di spaccare la scorza.
Quindi Guscio e Seme rappresentano simbolicamente il percorso da compiere per arrivare alla comprensione della verità che si nasconde dietro ciò che appare e per comprendere la vera essenza della vita.
Un simbolismo che ha attraversato i secoli e che, ogni anno viene celebrato nella meravigliosa festa di Agrigento e solennizzato nella delicata leggenda dei due giovani amanti.
Una leggenda tramandata per secoli nella nostra terra in ricordo di questo amore, e per rivivere, ogni anno, quando i mandorli fioriscono con i loro splendidi fiori, istanti di bellezza pura, ma anche di risveglio profondo in un mondo che ogni giorno sempre più, è soffocato dalla pesantezza della materialità.

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