Teatro Bis: l’amore tormentato di Paolo e Francesca conquista e coinvolge il pubblico di tutte le età

La tormentata storia d’amore di “Paolo e Francesca” raccontata da Boccaccio e da Dante nel V Canto dell’Inferno e con il trascorrere dei secoli ha sempre affascinato studiosi ed artisti che l’hanno scritta, reinterpretata e rappresentata in diversi modi.
La Compagnia Buio in Sala, in collaborazione con il Teatro Stabile di Catania per i costumi, per mano della giovane e promettente autrice e regista Anastasia Caputo, la quale sul palco di Teatro Bis ha prestato volto, cuore ed anima al personaggio di Francesca, pedina di interessi familiari obbligata a sposare il rozzo, anaffettivo e zoppo Giancioppo Malatesta, dopo il successo per le scuole secondarie, dedica a grande richiesta un serale ai due sfortunati innamorati.
Un interessante atto unico dal ritmo serrato, arricchito dalle coreografie di Gaia Giuffrida, che ripercorre con attenzione storica gli ambienti, gli usi e i luoghi di quest’amore impossibile con un linguaggio semplice ed immediato adatto a tutte le fasce d’età.
La cifra stilistica di questo spettacolo non è solo la forza attrattiva della storia ma tutta l’elaborazione scenica dal grande impatto emotivo che Anastasia Caputo, supportata dalla supervisione artistica di Massimo Giustolisi e Giuseppe Bisicchia, riesce a trasmettere alla numerosa platea, occupata in ogni ordine di posto.
La scena si apre e si chiude con Dante Alighieri, interpretato da un ottimo Antonio Costantino nel doppio ruolo di Giovanni Maltesta, che accompagna il pubblico, generoso negli applausi, in questo viaggio intriso di passione e morale in perenne conflitto tra loro perché parafrasando i versi del sommo poeta l’amore non risparmia nessun amato che riceve il dono di amare perché “Amor, ch’a nullo amato amar perdona”.
Completano il cast di questa immortale storia d’amore fatta di sangue e morte i bravi Riccardo Maccarrone, nel ruolo dell’appassionato e gentile Paolo terzogenito della famiglia Malatesta, e Paola Bonaccorso, nel doppio ruolo dell’amica servitrice della giovane e nobile madonna Francesca e suor Chiara a cui Dante si rivolge per chiedere informazioni da inserire nella sua Commedia, che con pennellate sicure si muovono tra storia, mito e letteratura.
Foto di Dino Stornello