Politica

L’importanza del voto per l’Europa

I volti sorridenti che riempiono i grandi manifesti elettorali, appesi in ogni muro o angolo disponibile delle nostre città, come moderni “santini” ci guardano con occhi candidi per convincerci dei loro mirabolanti programmi politici condensati in frasi ad effetto scritte a caratteri cubitali in modo da conferire a queste poche parole, pensate ad arte da chi si occupa della complessa campagna pubblicitaria, l’assolutezza della verità rivelata.
Ma i cittadini non abboccano all’amo, mostrano una cortese indifferenza e non concedono alcuna possibilità di riscatto a nessun volto, perché in sostanza sono solo questo: volti distanti dalla nostra realtà e dai nostri problemi quotidiani.
Decenni di incompetenza politica, di mancanza di reali strategie di intervento a beneficio della comunità e soprattutto decenni di riforme che non hanno risolto le problematicità ma che il più delle volte le hanno addirittura complicate, hanno avuto il solo effetto di generare un atteggiamento passivo e disilluso dell’attuale elettorato che ha smesso di credere alle lusinghe di chi dovrebbe rappresentarlo.
Però, se si vuole che questi volti vuoti di contenuti non siano più tali, è necessario ritornare a essere, tutti, parte attiva della società.
Un impegno da concretizzare in vista delle prossime elezioni europee.
Ricordiamoci che il Parlamento Europeo non è un organo politico che non ci riguarda solo perché la sua sede si trova a Strasburgo ma è l’istituzione che rappresenta tutti i popoli dell’Unione europea quindi anche noi italiani e, soprattutto, è l’unica istituzione europea ad essere eletta direttamente da noi cittadini.
Ed è questa caratteristica che la rende politicamente importante per noi in quanto cittadini dell’Unione che siamo investiti di un diritto giuridico essenziale per la sua stessa esistenza: esercitare il nostro diritto di voto.
Un diritto che non è scontato, inizialmente i membri del Parlamento erano designati dai parlamentari nazionali di ogni Stato membro, solo nel 1974, dopo la Conferenza di Parigi, si è stabilito che l’elezione avrebbe dovuto essere diretta e nel 1979 per la prima volta si sono svolte le prime elezioni a suffragio universale diretto.
Votare per scegliere i nuovi membri del Parlamento europeo, significa comprendere la valenza politica dello stesso e riconoscergli l’importanza che riveste nella risoluzione delle problematiche politiche, economiche e sociali a livello internazionale.
Significa anche attribuirgli il suo non indifferente valore storico.
Il primo embrione di Parlamento europeo è nato dalla fusione di tre enti L’Assemblea della comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca), la Comunità economica europea (Cee) e la Comunità europea dell’energia atomica (Ceea), inizialmente composto da 142 membri (adesso ne conta più di 700) ha tenuto la sua prima sessione costitutiva il 19 marzo del 1958 con il nome di “assemblea parlamentare europea” per poi essere denominata “Parlamento europeo” nel 1962.
Per ognuno di noi, in quanto cittadini, è basilare conoscere la sua storia e i suoi compiti che sempre più spesso promuovono la tutela dei diritti umani all’interno e all’esterno dell’Europa, per renderci conto che non possiamo e non dobbiamo trincerarci dietro alla nostra disillusione alla nostra conseguente apatia politica.
E’ necessaria la nostra partecipazione attiva per una scelta consapevole.
La matita che stringiamo in mano dentro la cabina elettorale, è la nostra potente e unica arma con cui dobbiamo agire, è l’arma che ci conferisce il compito di eleggere coloro i quali dovranno adoperarsi in ambito internazionale per l’approvazione di norme dai risvolti sociali e politici in tutti gli Stati membri dell’Unione, e che di conseguenza abbiano le capacità e il coraggio di imporsi con fermezza per non lasciarsi sedurre o imbrigliare nelle fitte maglie delle complesse relazioni internazionali.
Noi elettori ed elettrici non possiamo esimerci da questo compito, nonostante le mancanze politiche dei partiti e le inefficienze dei loro rappresentanti.
Invece compensiamole facendo sentire la nostra voce di popolo, di elettori ed elettrici partecipi della nostra realtà politica e di quella europea.
Il Parlamento europeo non è una realtà lontana dalla nostra, bensì è un’istituzione che lavora costantemente attraverso i suoi parlamentari europei per garantire il democratico funzionamento di tutte le istituzioni UE e per rappresentare gli interessi di tutti i cittadini europei senza distinzioni o pregiudizi.
Per questo non voltiamoci dall’altra parte, se continuiamo a farlo, i volti che ci sorridono in modo stucchevole dai manifesti continueranno a sorridere a ogni propaganda elettorale.
Mentre a noi non resterà altro che lamentarci senza però capire che più che lamentarci dell’incapacità di rappresentanti politici che non mostrano coraggio ma si rivelano schiavi degli equilibri politici e delle logiche di potere, dovremmo rimproverare solo noi stessi che, il giorno in cui avremmo potuto esprimere la nostra volontà con il nostro voto, siamo andati a rilassarci al mare.

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