L'Opinione

Il piccolo e ottuso mondo antico della destra

Nella nostra “allegra società” non potevano certo mancare gli “allegri” esponenti di destra che “allegramente” si dilettano a propinare indiscusse perle di saggezza su tematiche culturali e sociali per renderci tutti fedeli figli della Patria.

Però tutte queste affermazioni fuori luogo e fuori tempo, producono una pericolosa involuzione sociale e culturale, che ci costringe a ritornare indietro nel passato e che ci riduce tutti a essere fedeli cittadini di questo loro piccolo e ottuso mondo antico, in cui è prioritario marcare una netta distinzione tra noi e chi non condivide, in cui è naturale escludere chi è “diverso” senza alcuna possibilità di appello, cancellando così gran parte delle conquiste civili e sociali ottenute per far spazio a un finto progresso che ci condurrà inevitabilmente verso una impietosa deriva di xenofobia, di opposizione ai valori liberali in materia di sessualità e di diritti civili e di rifiuto dello straniero.

Un piccolo e ottuso mondo antico all’interno del quale bisogna mantenere a ogni costo lo status quo e, di conseguenza, avversare il naturale e ineliminabile progresso delle idee che è il solo che garantisce la nostra identità di popolo.

Ma i nostri “allegri” esponenti di destra con ostinata presunzione, condita di mirabile ignoranza storica, continuano a decantare i loro programmi nazional-conservatori, prendono a prestito i nostri valori tradizionali e li manipolano a piacimento in nome del loro antidiluviano progetto sociale e politico che pone in primo piano solo quella parte di tradizione che fa comodo a loro: Dio, Patria e Famiglia.  

Nella loro smania conservatrice e tradizionalista ci illudono che questa sia la sola prospettiva di riscatto moderno, invece questo polveroso conservatorismo sociale e culturale rischia di catapultarci in una situazione di chiusura ingiustificata e di costrizione del pensiero individuale.

Ma loro, in un incessante delirio di onnipotenza, continuano a donare i loro vaniloqui in mirabolanti interviste   in cui si presentano come i nuovi salvatori accorsi in difesa della nostra coesione sociale che deve essere necessariamente ed esclusivamente improntata sulla nostra identità di italiani.

Però questo loro ridicolo teatrino, non inganna noi, gli italiani veri, che sappiamo guardare oltre e che comprendiamo che tutti questi sproloqui non sono innocui ma sono delle vere e proprie minacce contro la nostra libertà individuale e, paradossalmente, invece di rafforzare la nostra identità la sviliscono a una vuota apparenza, in quanto l’identità di un popolo non è ancorata ottusamente alle proprie tradizioni e valori ma si arricchisce nel tempo attraverso un percorso di evoluzione sociale e culturale che naturalmente segue il flusso delle coscienze moderne.

E invece no, questi “allegri” esponenti di destra, non ne hanno assolutamente bisogno e continuano a blaterare.

“Noi siamo Italiani! Bisogna impedire la sostituzione etnica!”

E lo affermano con il petto gonfio di orgoglio, fieri di essere quegli italiani che siedono comodamente sulle loro poltrone in Parlamento, mentre gli Italiani, quelli veri che arrancano ogni giorno per arrivare a fine mese, aspettano ancora che le belle parole elargite con sorprendente generosità in tempi di elezioni, si tramutino in azioni concrete a loro sostegno.

L’etnia italica va salvaguardata!

E ancora un’altra mirabile eresia: “La maternità deve diventare cool per le diciottenni!”

Queste sono le priorità di un governo di destra che propone di ridurre le donne solo alla loro funzione biologica di uteri e gli uomini a fedeli patrioti pronti a figliare più bambini possibili a beneficio della Patria, e che pensa che così si possano risolvere i gravi problemi che affliggono il nostro paese e che loro, i prodi parlamentari di destra, non sono stati in grado di risolvere perché troppo impegnati a difendere le nostre intoccabili, così dicono, tradizioni e valori da ogni attacco moderno e a preservarle per il bene comune senza preoccuparsi minimamente di preservare le conquiste sociali compiute negli anni passati da cittadini che hanno creduto nel progresso culturale e tutti i diritti civili conquistati anche a costo della vita stessa.

La sanità pubblica, la scuola, gli apparati burocratici, il lavoro o meglio la mancanza di lavoro, sono questioni che non hanno tolto il sonno ai nostri “allegri” esponenti di destra, che invece,  non hanno dormito quando hanno presentato in Parlamento un assurdo quanto ridicolo ddl  “seriamente” preoccupati che gli istituti scolastici e universitari avessero la  libertà di poter decidere delle manifestazioni simboliche per le festività natalizie, ma non preoccupati che una simile proposta, se convalidata, comporterebbe una grave limitazione della sacrosanta autonomia scolastica.

Ma loro, questi “allegri” esponenti di destra sono romanticamente chiusi nel loro piccolo e ottuso mondo antico e non importa se, per imporlo, vengono compresse libertà fondamentali, l’importante è che l’etnia italica sia salva!

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