Sanità

Da Taormina allarme sanità: arriva il Diabecovid

A causa della contrazione del Covid 19, il numero dei diabetici in Italia è aumentato del 18%. Il dato è allarmante, considerando che già in Italia soffrono di diabete circa 4 milioni di persone. L’ultimo arrivato nella “famiglia” del diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2 è stato scoperto negli ambulatori di Long Covid. Questo terzo tipo di diabete di chiama Diabecovid. A parlare della sua comparsa il dottore Vincenzo Provenzano, presidente del SIMDO, Società italiana di Metabolismo, Diabete e Obesità, nei giorni scorsi a Unahotels Capo Taormina, a Taormina, nel XXI congresso nazionale SIMDO, alla presenza di 200 esperti provenienti da tutta Italia e dall’estero e 30 società di medicina.

Il Diabecovid è una terza forma di diabete, una vera e propria patologia da Long Covid, che può manifestarsi anche dopo mesi dalla contrazione del virus. Ma se preso in tempo, può essere curato fino alla remissione. «L’allarme che stiamo lanciando, anche attraverso il XXI Congresso SIMDO – ha spiegato Provenzano –  è di attenzionare queste nuove forme di diabete, ai soggetti che hanno avuto il Covid anche in maniera paucisintomatica, esortandoli a verificare la glicemia, in presenza di sintomi come stanchezza, inappetenza, calo ponderale, svogliatezza, per intervenire quanto prima perché, l’unico lato positivo di queste forme di diabete post Covid, o Diabecovid, è che, se curate in maniera massiccia e tempestiva, riescono a regredire andando in remissione».

Ma cerchiamo di chiarire come è stato scoperto. Grazie alla nascita degli ambulatori Long Covid, i medici specializzati già durante l’epidemia avevano osservato uno stretto rapporto tra Covid e diabete. I dati clinici evidenziavano che i soggetti affetti da diabete, infatti, tendevano ad avere una prognosi peggiore e, quelli con diabete scompensato, per le loro condizioni critiche, spesso dovevano accedere in rianimazione.

Il Diabecovid incide in maniera importante sul quadro nazionale della malattia, e cioè del 18% in più (10% uomini e 8% donne), rispetto all’8% di persone che già in Italia hanno il diabete. Si stima che circa 4 milioni di persone siano affette da diabete, già accertati, oltre al milione di persone che hanno il diabete e non lo sanno, e ai 3 milioni di soggetti in pre-diabete. «Si crea allora un’emergenza di carattere sociale – ha affermato Vincenzo Provenzano, primario di diabetologia all’ospedale civico di Partinico, direttore dello stesso centro Covid e presidente di SIMDO – sia per i numeri sia per le complicanze, come difficoltà ad avere figli, cecità, dialisi, amputazione degli arti inferiori».

Al congresso ovviamente si è parlato dei due tipi di diabete conosciuti: la forma 1, insulinodipendente, malattia autoimmune, e la forma 2, spesso legata all’obesità e, una volta diagnosticate, non si poteva guarire. In seguito alla pandemia da Covid-19, è emersa una terza forma di diabete, come già scritto, una vera e propria patologia da Long Covid, che può manifestarsi anche dopo mesi dalla contrazione del virus. La notizia rivoluzionaria, visto che il diabete si caratterizza per essere una malattia cronica, è che “l’ultimo arrivato”, il Diabecovid, se preso in tempo, può essere curato fino alla remissione.

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