Mahler chiude la stagione concertistica del Teatro Massimo Bellini di Palermo

Il Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Palermo conclude la stagione concertistica con la Sinfonia n. 2 “Resurrezione” di Gustav Mahler (1860-1911) sotto la direzione del Maestro Ingo Metzmacher, con le voci soliste del soprano Ruth Iniesta e del mezzosoprano Natalia Gavrilian.
Il Compositore.
Gustav Mahler (1860-1911) è stato un compositore e direttore d’orchestra vissuto nell’impero austro-ungarico. Proveniva da una famiglia ebraica askhenazita, ma si convertì al cattolicesimo. Come direttore d’orchestra raggiunge una fama a livello internazionale soprattutto nel periodo in cui operò al Wiener Staatsoper di Vienna (1897-1909).
A causa dei suoi numerosi impegni come direttore d’orchestra, Mahler scriveva le sue opere nel tempo libero o nei periodi di vacanza. È celebre in tutto il mondo soprattutto per le sue Sinfonie (9 compiute e una Decima incompiuta) che sono improntate al gigantismo orchestrale e rappresentano la massima espressione del sinfonismo tardo-romantico.
Le prime quattro sinfonie prevedono anche l’intervento dei solisti e del coro. Sono anche note come Wunderhorn Symphonien perché il compositore ha musicato testi poetici provenienti dall’antologia intitolata Das Knaben Wunderhorn. La Sinfonia n. 5 rappresenta invece uno spartiacque nella produzione mahleriana perché è integralmente strumentale e non ha alcun riferimento letterario. È considerata il capolavoro di Mahler.
La Sinfonia 8 (o Sinfonia dei Mille) è integralmente cantata. Alla forma della Sinfonia è ricondotta anche la composizione intitolata Das Lied von der Erde.
La Sinfonia.
La Sinfonia n. 2 “Resurrezione” è una delle composizioni di Gustav Mahler che più hanno avuto successo presso il pubblico. È una tra le composizioni più lunghe del compositore in quanto i 5 movimenti raggiungono quasi i 90 minuti. Gli ultimi due movimenti della sinfonia prevedono l’intervento di solisti e del coro su testi provenienti dall’antologia Das Knaben Wunderhorn, molto amata dal compositore.
Questa composizione prende il titolo di Resurrezione in quanto nell’ultimo movimento il compositore ha musicato la poesia Die Auferstehung (“La resurrezione”) di F. G. Klopstock a cui aggiunse alcuni versi finali.
All’interno della sinfonia si trova la trascrizione per orchestra di un lied già composto in precedenza da Mahler sulla poesia Des Antonius von Padua Fischpredigt” (La predica ai pesci di Sant’Antonio da Padova). Come Listz anche Mahler ebbe una fase in cui si avvicinò molto alla religione cattolica. Entrambi hanno inserito temi teologici e di fede in alcune loro opere. In questa sinfonia Mahler affronta i temi della morte e della resurrezione.
Questa sinfonia va inserita nell’alveo di quelle composizioni in cui è determinante l’apporto di un testo poetico o di un romanzo o di un personaggio letterario. Una gran parte della musica romantica segue questo indirizzo. La forma della Sinfonia diviene il luogo di elezione con cui i compositori hanno voluto esprimere argomenti complessi legati alla grande letteratura. Dalla Nona Sinfonia di Beethoven e dalla Sinfonia fantastica di Hector Berlioz sino alla Sinfonia n. 8 “Dei mille” sono numerosi i capolavori di tal genere.
Inoltre molti compositori hanno musicato per coro e orchestra brani poetici di grandi poeti del Romanticismo come Il Canto del Destino (Schicksalslied) su testo di Holderlin, Nanie su testo di F. Schiller e musica di Johannes Brahms.
I direttori d’orchestra e i direttori-compositori.
Le Sinfonie di Gustav Mahler sono un banco di prova per tutti i direttori d’orchestra. La Sinfonia n. 2 “Resurrezione” è stata incisa da moltissimi e validissimi direttori d’orchestra. Possiamo operare una grande distinzione nell’ampia discografia di quest’opera mahleriana. Una prima categoria di incisioni è stata effettuata sotto la direzione di direttori d’orchestra che erano anche principalmente compositori: Arnold Schoenberg, Leonard Bernstein, Pierre Boulez e Giuseppe Sinopoli. Tutte le altre esecuzioni sono state dirette da grandi direttori d’orchestra ma non compositori (Walter, Abbado, Ozawa, Mehta). A nostro modesto avviso, sono da tenere maggiormente in considerazioni le esecuzioni di direttori d’orchestra che sono anche compositori, perché Gustav Mahler lo era.
Perché ascoltarla?
La Sinfonia n. 2 “Resurrezione” è uno dei massimi esempi della potenza della musica romantica legata alla letteratura tedesca. Il titolo sembra richiamare oltre che un tema religioso anche il romanzo omonimo di Lev Tolstoj. In un certo senso, le grandi sinfonie romantiche tedesche possono essere considerate l’equivalente musicale dei giganteschi romanzi di Tolstoj e Dostoevskij.
La musica di Mahler ha destato sia ammirazione che reazioni negative. Tra gli ammiratori ci fu il compositore sovietico Dmitrj Shostakovich, autore di numerose e gigantesche sinfonie spesso criticate dalla nomenklatura del PCUS come “formalismo borghese”. Il suo gigantismo poco si conciliava con le esigenze di un’arte semplice ed immediata richiesta dal Partito. Nonostante ciò, il compositore sovietico intendeva portare l’ideologia socialista e la letteratura sovietica all’interno del mondo della sinfonia. Al Teatro Massimo Bellini è stata eseguita di recente la Sinfonia n. 7 “Leningrado” di Shostakovich.
Ad un ascoltatore del XXI secolo, la sinfonia potrebbe arrecare notevole disturbo. Il gigantismo e la complessità di questa sinfonia urtano il primitivismo e lo schematismo di molta musica che si sente oggi.
Tuttavia questa sinfonia mahleriana andrebbe ascoltata più volte per apprezzare il gesto dei direttori d’orchestra standard e di quei direttori d’orchestra che sono principalmente compositori.


